IF research
scopi associativi
1 - CREARE DIBATTITO SULLA QUALITA' ARCHITETTONICA
come risorsa essenziale per lo sviluppo delle città, e creare un'occasione di confronto dedicata alla Pubblica Amministrazione che, come Committenza, ha il ruolo di garante della migliore offerta progettuale sullo spazio pubblico
2 - SENSIBILIZZARE LA COLLETTIVITA'
al valore dell'architettura come strumento in grado di trasformare i problemi quotidiani in opportunità di miglioramento. Coinvolgere altre figure professionali per sensibilizzare al ruolo dell'architetto come "sintetizzatore" degli elementi d'indagine che provengono da altri campi
3 - SVILUPPARE ATTIVITA' DI RICERCA
con ricadute operative in ambito architettonico
obiettivi del blog
1 - INFORMAZIONE
sulle attività svolte dall'associazione, gli appuntamenti, i momenti di incontro aperti agli associati in primo luogo e a tutti gli interessati
2 - CREAZIONE DI UNO SPAZIO APERTO DI DIBATTITO
sui temi dell'architettura, della città, dello spazio urbano
LUOGHI COMUNI - report dell'evento
LUOGHI COMUNI_ IF RESEARCH E LA RICETTA PER LA QUALITA’
Come promuovere la qualità nel progetto pubblico? È con questa domanda che si aprono i lavori del convegno Luoghi Comuni, tenutosi a Firenze il 21-22 gennaio nella prestigiosa sede del Consiglio Regionale Toscano, palazzo Panciatichi, ed è con questa domanda che IF research, l'associazione culturale promotrice del convegno, si affaccia sulla scena culturale italiana, con l'ambizione di diventare presto un punto di riferimento per chiunque voglia confrontarsi con le istanze della architettura contemporanea e dei valori di cui si fa portatrice.
IF research nasce a Firenze nel 2009 per iniziativa di un gruppo di giovani architetti; lo scopo è creare un soggetto in grado di attivarsi con eventi e iniziative legate alla promozione di una cultura contemporanea del progetto e in grado di dialogare con le istituzioni e con chi opera sul territorio. Questa esigenza nasce naturalmente da una crisi: una profonda crisi culturale che assedia ormai da tempo una città sempre più legata al suo passato, all'approfondimento di aspetti che insistono sulla identità delle architetture storiche e sulla valorizzazione di filoni culturali anacronistici e consolidati, e che non dà spazio alle nuove generazioni e non coltiva gli interessi della ricerca orientata verso gli aspetti innovativi dei processi progettuali. Il retroterra culturale da cui nasce IF research si nutre degli stimoli di chi si è sempre posto contro questo paralizzante processo, come i corsi universitari di progettazione urbana tenuti da Alberto Breschi o i numerosi eventi promossi da Marco Brizzi, sempre caratterizzati da una tensione all’aggiornamento e alla contemporaneità.
Luoghi Comuni è il primo degli eventi promossi da IF research, che per l'occasione ha avuto il sostegno del Consiglio Regionale Toscano e il supporto organizzativo di Sociolab, e ha visto in due giornate di studi, la partecipazione di centinaia di persone provenienti sia dalla pubblica amministrazione che dal mondo della professione; tutti con grande entusiasmo si sono confrontati con la difficile domanda Come promuovere la qualità nel progetto pubblico? E hanno seguito con interesse sia le relazioni che nella prima giornata si sono tenute nell'auditorium di Palazzo Panciatichi e che – ognuno per le sue competenze- hanno provato a dare delle risposte costruttive, sia i lavori partecipati dell'Open Space Technology (O.S.T.), un metodo che permette ai partecipanti di confrontarsi per piccoli gruppi di lavoro in modo libero e creativo, che nella seconda giornata ha visto mettere a confronto davanti a tavoli di lavoro amministratori, personale degli uffici tecnici, consulenti e professionisti, tutti impegnati verso l’obiettivo finale di consegnare alla Regione Toscana alcune virtuose "linee guida", applicabili da subito.
Nel convegno, moderato da Richard Ingersoll, sono stati illustrati alcuni “processi virtuosi” scelti per dimostrare che è possibile, se ci si affida a buone procedure, realizzare progetti di qualità anche tra le mille difficoltà che caratterizzano il settore degli appalti pubblici in Italia.
Per primo ha parlato Angelo Bianchi, specialista in Italia e all’estero di Public Procurement (appalti pubblici di servizi, forniture e lavori) e consulente di imprese e pubbliche amministrazioni, ha lucidamente e impietosamente tracciato il quadro della distanza tra il “Project cycle management" della UE e quel "groviglio di complessa applicazione" che sono le norme italiane sui lavori pubblici e ad ogni lacuna oppone dieci risposte (dal manuale operativo unico per gare e contratti, alla eliminazione di alcune fase progettuali, all’aggiornamento obbligatorio dei responsabili dei procedimenti) "già in uso all’estero, e già alla portata di tutti i committenti pubblici".
Poi è stata la volta dell’ospite straniero, Tania Hertveld, direttore amministrativo del Vlaams Bouwmeester, l’organo per il coordinamento delle politiche per il territorio del governo delle Fiandre, che ha illustrato la procedura “Open Oproep” un metodo di selezione e di affidamento di incarico agile ed efficace che ha dato ottimi risultati nelle procedure realizzative degli ultimi anni. L’Open Oproep è uno dei cosiddetti esempi virtuosi che IF research porta alla attenzione di tutti gli operatori, esempio che illustra come una agenzia governativa possa guidare efficacemente le procedure concorsuali locali e garantire sulla bontà del loro svolgimento.
Di seguito Francesco Ghio, ex coordinatore tecnico scientifico per il programma concorsi del Comune di Roma, ha illustrato i numerosi esempi concorsuali (tra i quali spicca l’esperienza meno e più) che negli ultimi hanno portato a una grande stagione progettuale e realizzativa in una realtà urbana – quella di Roma – che per portata ed estensione è confrontabile con la dimensione territoriale.
Infine Gabriele Ferranti, Dirigente della regione Umbria, ha illustrato l’ipotesi di nuova governance del territorio tracciata dalla legge regionale e improntato alla ricerca della qualità (attraverso, fra l’altro, la perequazione dei diritti edificatori a fronte di uguali situazioni di diritto e di fatto, contro "la paralisi" causata dai lotti monofunzionali, e l’uso sistematico del concorso). Dopo l'esperienza della regione Puglia e la bocciatura da parte del Consiglio di Stato di una analoga impresa legislativa, l'Umbria ci prova a sua volta e porta alla attenzione di tutti l'esempio di una Regione che intende prendere in mano la situazione per non continuare a delegare le scelte sul consumo di territorio a chi non detiene gli strumenti per farle.
This entry was posted on lunedì 25 gennaio 2010 at 19:00. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response.
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