IF research
scopi associativi
1 - CREARE DIBATTITO SULLA QUALITA' ARCHITETTONICA
come risorsa essenziale per lo sviluppo delle città, e creare un'occasione di confronto dedicata alla Pubblica Amministrazione che, come Committenza, ha il ruolo di garante della migliore offerta progettuale sullo spazio pubblico
2 - SENSIBILIZZARE LA COLLETTIVITA'
al valore dell'architettura come strumento in grado di trasformare i problemi quotidiani in opportunità di miglioramento. Coinvolgere altre figure professionali per sensibilizzare al ruolo dell'architetto come "sintetizzatore" degli elementi d'indagine che provengono da altri campi
3 - SVILUPPARE ATTIVITA' DI RICERCA
con ricadute operative in ambito architettonico
obiettivi del blog
1 - INFORMAZIONE
sulle attività svolte dall'associazione, gli appuntamenti, i momenti di incontro aperti agli associati in primo luogo e a tutti gli interessati
2 - CREAZIONE DI UNO SPAZIO APERTO DI DIBATTITO
sui temi dell'architettura, della città, dello spazio urbano
gelatine
Cari IF, mi chiedo in questi giorni se sia necessario prendere una posizione su quello che emerge dai giornali rispetto al sisma in Abruzzo, ai lavori per il G8 alla Maddalena ed in generale alle scorrerie del gruppo “sistema gelatinoso”. Le inchieste in questo settore non sono nuove, con cadenza ciclica appaiono sui media, intaccando a poco a poco, un sistema formato da gretti opportunisti. Le intercettazioni spero continueranno a portare alla luce le incrostazioni che tengono al palo questo paese. In realtà più che gelatinoso, questo sistema è più simile al tartaro dentale: si accumula con il tempo per l’incuria e la poca igiene. Ed è una cosa che ciclicamente si ripresenta se non si tiene in ordine e pulito l’apparato. Ma rimestare nella cronaca nero-marrone con striature rosa (è di questo che si tratta, e non di architettura) non è nella natura dell'associazione. Ovvio che queste notizie scuotono, chi attivamente si occupa di architettura ed edilizia. Anzi spesso il comportamento da "faccendiere" di alcuni colleghi ci fa capire quanto distante sia il mondo del "reale" da quello che invece siamo noi abituati a frequentare con i nostri piccoli lavori. Siamo però ormai abbastanza cresciuti per sapere che non sarà l'ultima volta che queste situazioni andranno in prima pagina. Possiamo quindi lamentarci e provare sdegno per quello che è accaduto e credo tuttora accada, ma penso che la nostra risposta risieda solamente nella qualità del nostro lavoro di associazione culturale, e nella convinzione che la nostra professione debba essere svolta solo in modo corretto.
Resistiamo alla tentazione di gridare la nostra intolleranza verso questo sistema: un grido dura poco e si scorda velocemente. Reagiamo invece nel solo modo che possiamo e sappiamo fare: costruendo qualcosa e lasciando delle tracce. L'associazione ha questa come finalità: la costruzione di una corretta percezione dell'architettura come “strumento in grado di trasformare i problemi quotidiani in opportunità di miglioramento”. Perciò mettiamo intanto nero su bianco il lavoro di luoghicomuni e concludiamo la prima parte di analisi dei risultati. Io penso sia questa la via da perseguire.
!F2
This entry was posted on martedì 16 febbraio 2010 at 00:16. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response.
# by Unknown - 16 febbraio 2010 alle ore 11:10
Ieri sera, leggendo il giornale, mi sono accorto che era pieno di notizie legate al mondo dell'architettura.
La prima riguardava l'ormai tristemente famoso sistema gelatinoso, con protagonisti Bertolaso, l'imprenditore Anemone, Regina Profeta, e giù, giù, giù fino a Casamonti. La seconda riguardava il consigliere comunale milanese che si intascava tangenti perché "sennò la pratica non passava". La terza era un articolo che descriveva una ricerca effettuata dal Giornale dell' Architettura da cui risulta che il 60% dei concorsi di architettura in Italia non viene poi realizzato (sinceramente, pensavo peggio!).
Esiste una linea sottile che lega queste tre notizie? Secondo me sì, perché tutte parlano di come i mondi della politica e quello dell'architettura siano strettamente connessi, quasi a non poter fare a meno una dell'altra. E' vero, è inutile gridare allo scandalo se poi non si è propositivi, ma ritengo doveroso fare alcune brevi osservazioni.
Perché non si parla mai di architettura ma di "cronaca nero-marrone con striature rosa?" Mancano i critici, quelli che ci parlano di architettura, di linguaggio dell'architettura. Siamo pieni di critici cinematografici, possibile che nessuno abbia interesse a spiegarci perché vale la pena andare a vedere il Maxxi invece che Avatar? E mancano anche i critici di design (sono mai esistiti?) che dovrebbero valorizzare una delle poche risorse eccellenti rimaste al nostro paese. Quando sono andato a comprare la televisione, il commesso non voleva che acquistassi il modello che avevo scelto perché non era super HD, ma a me piaceva per il suo design, che mi importa di vedere "takeshi castle" in super HD?
Sono inoltre d'accordo con !F2 (ma perché non scrivi il tuo nome e cognome?) che mettere nero su bianco i risultati di Luoghi Comuni sia un passo fondamentale per concludere una prima fase analitica, la seconda fase dovrà essere infatti propositiva, poiché solo se saremo noi ad avanzare proposte alle istituzioni, sarà possibile non farsi travolgere dal politico di turno. Le istituzioni dovrebbero essere uno strumento di facilitazione alla risoluzione dei problemi, ma da noi architetti devono venire le proposte, i suggerimenti che possono migliorare la fruizione degli spazi delle città da parte dei cittadini. Solo se sapremo fare questo, potremo dirci soddisfatti.
matteo zetti
# by dade - 16 febbraio 2010 alle ore 12:12
Primo...!F2 = davide dell'acqua, ma avevo deciso di adoperare la tecnica di wu ming...fa lo stesso..
secondo: condivido ciò che dici, soprattutto il fatto che la seconda fase debba avere un "tasso di propositività" maggiore e libero da condizioni politiche. Non si tratta di chiudere in faccia la porta agli amministratori, si tratta semplicemente di fare quello che siamo capaci di fare: pensare, suggerire idee, e dare supporto perchè queste vengano realizzate.
!F2