IF research
scopi associativi
1 - CREARE DIBATTITO SULLA QUALITA' ARCHITETTONICA
come risorsa essenziale per lo sviluppo delle città, e creare un'occasione di confronto dedicata alla Pubblica Amministrazione che, come Committenza, ha il ruolo di garante della migliore offerta progettuale sullo spazio pubblico
2 - SENSIBILIZZARE LA COLLETTIVITA'
al valore dell'architettura come strumento in grado di trasformare i problemi quotidiani in opportunità di miglioramento. Coinvolgere altre figure professionali per sensibilizzare al ruolo dell'architetto come "sintetizzatore" degli elementi d'indagine che provengono da altri campi
3 - SVILUPPARE ATTIVITA' DI RICERCA
con ricadute operative in ambito architettonico
obiettivi del blog
1 - INFORMAZIONE
sulle attività svolte dall'associazione, gli appuntamenti, i momenti di incontro aperti agli associati in primo luogo e a tutti gli interessati
2 - CREAZIONE DI UNO SPAZIO APERTO DI DIBATTITO
sui temi dell'architettura, della città, dello spazio urbano
La città contemporanea ideale
Salve a tutti... ho tirato giù queste righe, in forma di brevi sentenze, sulla città contemporanea ideale (per me) e la sua definizione. Forse – ad una rilettura mattutina – non sono stato molto originale nè molto architettonico, ma come base può servire a rompere il ghiaccio per il dibattito e a valutare cosa pensiamo di questo tema. Aspetto commenti!
La città contemporanea
- è multicentrica, sceglie la densità come modello di sviluppo e il riuso come strategia; rifiuta lo sprawl a favore della concentrazione; accetta la complessità come dato fondante della sua struttura;
- sviluppa infrastrutture e trasporti pubblici veloci che connettono le sue parti, sia a livello urbano che extra-urbano (treni metropolitani, tramvie, scale mobili, funicolari); è ciclabile e pedonale;
- scommette sul trasporto pubblico fra altre città (aeroporti, treni, treni AV) per limitare congestione sul territorio e quindi l’inquinamento;
- è sostenibile; cerca di sfruttare le risorse del territorio (sole vento geotermia); recupera e riusa (reinventa spazi, riutilizza edifici) piuttosto che costruire ex-novo;
- è interconnessa, è wireless, è la città della rete e delle informazioni, permette costantemente e a tutti l’accesso gratuito ai media;
- è bella perchè necessaria; non segue un canone di bellezza preordinato ma è l’espressione della diversità dei cittadini che la vivono e delle istituzioni;
- è meticcia, ibrida e non-omogenea (a livello sociale, economico, etnico, etc.), e per questo è sempre nuova, imprevedibile, stimolante, divertente; esprime mixitè sociale e funzionale, per cui è sempre attiva in ogni sua parte;
- permette ai cittadini, a prescindere dalla provenienza e dalle disponibilità di vivere dignitosamente in tutte le sue parti; rifiuta la gentrificazione; promuove il social housing;
- facilita e agevola l’incontro e lo scambio tra cittadini e le relazioni sociali; offre spazi pubblici di qualità, giardini e verde pubblico attrezzato; permette un uso contemporaneo di spazi e monumenti antichi;
- promuove la cultura del contemporaneo mediante iniziative, eventi, musei; per questo attira la creatività e giovani risorse;
- favorisce interventi pubblici e scelte partecipate rispetto a iniziative private o imposte dall’alto;
This entry was posted on giovedì 1 aprile 2010 at 11:31. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response.
# by dade - 2 aprile 2010 alle ore 07:38
Ultimo punto: è tutto quello che non sono le nostre cittá...
# by lian - 25 aprile 2010 alle ore 12:49
Pubblico l'idea di città sostenibile sviluppata nell'"accordo di bristol" del 2005, che pare legarsi bene al dibattito ideale sulla città contemporanea. l'unico e grande quesito che rimane aperto è: si ma chi ci spiega come?
lian
Le comunità sostenibili sono luoghi in cui la gente decide volontariamente di vivere e lavorare, ora ein futuro.
Esse rispondono ai diversi bisogni dei residenti attuali e futuri, sono attente al loro ambiente e contribuiscono ad innalzare la qualità della vita.
Esse sono sicure e inclusive, ben organizzate, ben costruite
e gestite, e offrono servizi efficienti e accessibili a tutti.
Le Comunità Sostenibili si differenziano a seconda del loro specifico contesto locale. Non esiste un modello
standard, ma essere dovrebbero essere:
1. Attive, inclusive e sicure
Giuste, tolleranti e coesive, con una forte cultura e altre attività condivise nella comunità.
2. Ben amministrate
Con una partecipazione, una rappresentazione ed una leadership efficiente ed inclusiva.
3. Sensibili all’impatto ambientale
In grado di fornire dei luoghi dove la gente possa vivere, con un’attenzione particolare
all’ambiente.
4. Ben organizzate e ben costruite
Caratterizzate da un ambiente urbano e naturale di qualità
5. Ben connesse
Con efficienti servizi di trasporto e comunicazione in grado di connettere la gente con il luogo di
lavoro, le scuole, i servizi sanitari e altro.
6. Fiorenti a livello economico
Con una fiorente e diversificata economia locale.
7. Ben servite
Con servizi pubblici, privati e volontari che siano adeguati alle esigenze della gente e siano
accessibili a tutti.
8. Eque
Capaci di comprendere coloro che sono in altre comunità nell’immediato e in futuro.